giovedì 1 maggio 2014

UNA GIORNATA DA CELEBRARE

PURTROPPO PER MOLTI UN ALTRO GIORNO TRISTE
Proprio per questo il significato di questa ricorrenza non deve essere ... sfumato. Oggi é di moda far passare i lavoratori per dei privilegiati contrapponendoli ai disoccupati, ai precari, ecc. Una operazione meschina che mira ad abbassare la qualità del lavoro e la sua importanza nello sviluppo sociale. I diritti non sono privilegi, se si vuole intervenire lo si faccia per garantirli a chi ne é privo, non per toglierli a quelli che se li sono guadagnati in anni di lotte e di impegno. Non si può piangere quando i lavoratori muoino cadendo dai tetti, bruciando in stabilimenti insicuri, ammalandosi per aver lavorato per anni in luoghi malsani e girare canale subito dopo. Oggi in piazza siamo in tanti, molti per testimoniare la volontà di andare avanti, altri per gridare che ci sono anche loro, tutti per dire che non assisteremo alla distruzione dello stato sociale senza reagire.

4 commenti:

  1. Credo che la felicità e la gioia siano lo scopo della vita. Se sappiamo che il futuro sarà molto buio o doloroso, perdiamo la nostra determinazione a vivere. Perciò la vita è qualcosa che si basa sulla speranza... Una qualità innata tra gli esseri senzienti, particolarmente tra gli esseri umani, è il bisogno o la forte inclinazione a incontrare o a provare la felicità e ad evitare la sofferenza o il dolore. Dunque l'intera base della vita umana è l'esperienza a vari livelli della felicità. Raggiungere o provare la felicità è lo scopo della vita.

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  2. Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente,
    è che perdono la salute per fare i soldi
    e poi perdono i soldi per recuperare la salute.
    Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera
    che non riescono a vivere né il presente né il futuro.
    Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto

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  3. Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente:
    uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare,
    credere, fare e, principalmente, vivere

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  4. Quando perdi non perdere la lezione

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