giovedì 5 febbraio 2015

PARLIAMONE ...

foto d'archivio
Vanni Bertacchini il 17 gennaio 2015 ha pubblicato questo commento nello spazio dedicato al Trofeo Mimosa, dove aveva preso piede una discussione in riferimento a penalizzazioni, regolamenti, ecc., lo propongo in uno spazio più visibile perché mi sembra interessante e utile a migliorare il movimento del biliardo.

Il biliardo sta attraversando un momento di cambiamento oserei dire epocale, la convenzione UISP - FIBIS con tutto quello che comporta, credo che sia necessario iniziare un confronto per stabilire l'attività del futuro e mi riferisco all'organizzazione dei campionati e al rapporto dirigenti giocatori, forse è arrivato il momento di uniformare il più possibile i regolamenti di Bologna Modena e Ferrara, cosa ne pensate?

Sono arrivati commenti anonimi, non li pubblico sebbene non contenessero niente di riprovevole ma uno spazio come questo, che tratta argomenti di carattere organizzativo o tecnico meritano una ... firma. Aggiungo per risponedre a una domanda che non basta un nome qualsiasi.

6 commenti:

  1. E' indispensabile, a mio avviso, che alcune regole (se non tutte) siano uguali in tutte le federazioni, con le necessarie eccezioni nei casi dove le condizioni non permettano scelte impegnative (penso a movimenti dove si disputano campionati a cinque, o altro ...). Immagino sia difficile ma bisogna riuscire a mantenere la filosofia dello sport per tutti e al tempo stesso non mortificare quei giocatori che giocano su tutti i campi e in tutte le manifestazioni. Per esperienza posso dire che i Cardinali, Messori, Corradini, Copelli, ecc., scusandomi con chi non ho citato, sono un vero spot per il biliardo. Tralascio per il momento la convenzione con la Fibis che mi sembra un'ottima cosa ma non ho le conoscenze necessarie per entrare nel merito e considero già l'attività regionale e soprattutto nazionale di ottimo livello (l'attività riservata ai 2° categoria ha arricchito la proposta), così come vedo con grande interesse l'attività femminile e mista. C'é bisogno di novità e di iniezioni di entusiasmo. Serve anche un collegamento tra i comitati, fare il dirigente é complesso, lo é ancora di più in ambiti dove il volontariato é la base dell'attività. E' importante favorire il rapporto tra giocatori e dirigenti (aggiungerei i titolari dei bar e i dirigenti dei circoli), condividere le scelte di base, scommettere anche prendendosi qualche rischio. Non so se sia possibile, ma sarebbe interessante promuovere una sorta di convention, preceduta da iniziative territoriali. Sottolineo gli aspetti legati alla comunicazione, alla gestione delle banche dati. Sarei un illuso se pensassi possibile imitare lo snooker ma pensare in grande non é reato. Oggi siamo in molti a "giocare" con i social, forse basterebbe ordinare un po' l'attività e si avrebbe una rete organizzata e preziosa. C'é molto altro ma intanto ....

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  2. carne da mettere al fuoco ce né tanta e io comincerei con la salsiccia visto che ci vuole più tempo per cuocerla. ovviamente ho fatto una "battuta" che in questo momento spero aiuti un po' tutti a sdrammatizzare e dimenticare le ultime vicende non proprio positive del biliardo Ferrarese. il presidente nazionale ha fatto proposte per migliorare le attività del futuro.... indubbiamente sono proposte importanti, ma come farà a realizzarle?.

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  3. Bruschi le proposte si discutono, sono le promesse che si devono mantenere.
    Io ho fatto queste proposte le presenterò ai dirigenti provinciali e vediamo cosa rispondono, mi piacerebbe discuterne anche con i giocatori e sono a disposizione per questo
    Vanni Bertacchini

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  4. il rapporto dirigenti e giocatori a Ferrara è inesistente, perlomeno con questi dirigenti. secondo me sarebbe importante uniformare il più possibile i regolamenti prendendo come base quelli di Modena e Bologna. per quanto riguarda l'organizzazione dei campionati lancio "un'idea folle": un campionato con le tre migliori di Modena Bologna e Ferrara. questo campionato che io chiamerei "delle province" sarebbe interessante ....anche se credo rimarrà solo un fantabiliardo.

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  5. Salve a tutti sono Luisari.
    Volevo sapere se era fattibile secondo voi,eliminare il sistema punteggio giocatori e dare al giocatore la categoria di appartenenza.
    Mi spiego meglio:
    un giocatore di serie A che con la propria squadra vince il campionato diventa automaticamente un giocatore Master e la seguente stagione dovrà giocare nei master ,così come i giocatori retrocessi diventerebbero di serie A, si eviterebbe di vedere (come è capitato) squadre vincenti ed ancora riproposte nella categoria.Si darebbe la possibilità ad una squadra di sapere prima che campionato andrà a disputare,e non a 15 giorni dall'inizio(cosa a mio avvisso assurda anche se capisco inevitabile),sarebbe a mio avviso molto più limpido anche il discorso di chi e dove deve giocare,visto che ancora tanti mettono dubbi sui punteggi giocatori.Magari lasciare spazio alla serie A e B di poter inserire un massimo di fuoriquota,tipo 3,cosi da poter dare la possibilità a giocatori dove magari la squadra si sciogle di accasarsi.
    Stesso discorso per le gare,dove anche quest'anno non sono mancate polemiche(ma quello è un seconda categoria?).
    Nel gioco delle boccie fanno i gironi divisi e i vincenti vanno alle finali,cosi si da la possibilità a tutti di togliersi qualche soddisfazione.Tanti non partecipano perchè dicono che vanno a fare montepremi,magari se la batteria sanno che la fanno con i pari categoria si iscrivono.
    Chiedo scusa se mi sono dilungato e se ho espresso cose forse un po banali,ma se ne sentono tante che una in più non ucciderà nessuno.
    grazie e ciao a tutti

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  6. Ho seguito sui social le discussioni di questi giorni, se si tolgono i commenti irricevibili, resta un interesse e una passione che non può essere dispersa. Se posso permettermi, la domanda da farsi è una: il biliardo tradizionale (non so cosa può produrre l'accordo con la Fibis) può diventare uno sport di alto livello? Può diffondersi ulteriormente? Se la risposta é si, come spero, le leghe provinciali, pur nel rispetto della loro autonomia devono rispondere a regole precise e uniformi: punteggio giocatori, inizio della stagione, serie, numero delle squadre, partecipazione alle gare regionali e nazionali. Ci possono essere eccezioni ma si affronteranno successivamente, proprio perché tali. Il tutto regolamentato dall'Uisp nazionale che deve diventare il livello superiore a cui rispondere. Non si parte certo da zero, molto è stato fatto e bene, cito l'Elite come esempio, ma c'é molto altro. Tutto questo richiede una discussione approfondita, risorse comprese, non si può rivendicare qualità, senza chiedersi quanto costa, chi la deve garantire, cosa comporta. Il volontariato ovviamente non é in discussione ma non basta e sento spesso giudizi sgradevoli che hanno poco fondamento. I giocatori devono sentirsi parte integrante del progetto. Queste cose però non si fanno da sole, serve un percorso definito, si potrebbero prevedere assemblee territoriali, alla fine della stagione, per verificare intenzioni e disponibilità, magari individuando in queste occasioni un numero ristretto di persone da delegare a una sorta di convention nazionale, da tenersi come ultimo atto, in grado di fare sintesi.

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