giovedì 26 gennaio 2023

TOH, GUARDA CHI SI VEDE ....

Mentre sorseggio il caffè, in piedi davanti al bancone del bar, qualcuno si rivolge al barista “il caffè del signore, lo offro io”. Non ho bisogno di girarmi, la voce di Frà Pallino è inconfondibile, il suo tono ironico, un po’ saccente. I convenevoli non sono necessari, ci conosciamo da troppo, infatti parte in quarta: “Qualche domenica fa, ti ho guardato in diretta, una sensazione strana vederti giocare”. Per un momento maledico il Fenicottero, ma è solo un attimo … 

Proprio non riesci a vedermi con la maglia?
Tu non sei un giocatore, per te il biliardo è un universo da studiare, ti affascina, lo vivi, lo annusi.
Qui ti sbagli, io adoro giocare.
Si, ma gli avversari quasi non ti interessano, mantieni aperta la sfida con te stesso, non accetti di aver dato tutto, in un campo dove non eccelli e questo puoi accettarlo solo se continui a batterti.
La stai mettendo sul difficile …
Non credo, è un fenomeno molto diffuso nel mondo del biliardo, molto più che in altri sport. Ti faccio un esempio: la gara a cui hai partecipato, hai vinto il girone, nel blog non hai scritto una riga, e non credo ti capiti spesso di vincere … (mentre lo dice, sorride soddisfatto), invece hai esaltato il ragazzino che hai incrociato, il rinnovamento, l’attrazione del biliardo, la sua forza.
Mi sembrava più interessante che non la vittoria di un girone in una gara di 3° categoria.
Appunto …
D’altronde eri tu ad occuparti dell’aspetto tecnico nel blog.
Bè, non puoi negare che ha funzionato, forse dovremmo ripensarci, tu dovresti riprendere a curare aspetti che stai trascurando.
A cosa ti riferisci?
Alle tue “battaglie”, alle tue manie di far diventare grandi le … boccette.
Se è per questo ho perfino pensato di scrivere un libro. Il biliardo è solo un gioco, ma racchiude un universo che meriterebbe di essere conosciuto, magari sarebbe più rispettato.
Ti basterebbe raccogliere tutto quello che hai scritto in questi anni e saresti a metà dell’opera, mi pare di avertelo anche detto, commentando un tuo post.
Non era un post, ma la risposta a un commento nel blog; attento dovresti ricordare che la mia memoria è quasi un’arma.
… vero, riguardava il Circolo Olimpico, poche righe per l’avvenimento in sé, un grande trasporto per spiegare la differenza con altre esperienze, esaltavi il fatto che abbiano voluto mantenere il nome a tutti i costi. La tradizione, la tua battaglia quotidiana, insieme alla comunicazione e alla statistica.
Non puoi negare che siano componenti essenziali, anche in un gioco che si regge quasi esclusivamente sul volontariato, con tutti i pregi e i limiti che questo comporta. Il biliardo vive da millenni, ma non ha storia, deve accontentarsi della cronaca, quando va bene.
Si, ma contro i mulini a vento è difficile vincere …
Non credo si tratti di battaglie perse in partenza, credo serva un percorso di “maturazione”, una volta hai detto che il mio sogno è una sorta di Crucible Theatre, come a Sheffield, che ormai tutti chiamano Snooker City.
Ricordo anche questo, anzi ti dirò che pensavo avresti proposto il progetto a qualche amministratore, ma qui si finirebbe per parlare di politica, e su questo con te non si scherza.
Se ne va, non ho il tempo di replicare, però non ha tutti i torti, a qualche sindaco, l’idea potrebbe perfino piacere.

7 commenti:

  1. La coppia Balboni Bonora ... davvero pericolosa

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    1. Fino a metà è stata una bella partita, poi abbiamo regalato una ventina di punti, troppi considerando che loro erano anche più forti.

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  2. 2 cose, è vero che pensi di scrivere un libro sul biliardo? sarebbe una bella cosa. l'olimpico è forte, ma ha sempre avuto grandi giocatori, a partire da corradini, senza non si vince. Lucianone

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    1. Come in tutti gli sport, per vincere servono giocatori forti, l'Olimpico non fa eccezione, io però trattavo un aspetto diverso, quello della tradizione, diciamo dell'identità, in un post, ho scritto fare la storia, qualcuno ha sorriso, in realtà al nostro sport (o gioco come qualcuno preferisce) manca proprio questo, ogni stagione azzera la precedente, si perdono le informazioni, che spesso sono ridotte al minimo anche quando si tratta di cronaca. E' vero, l'Olimpico (non conosco il percorso iniziale ...) ha sempre avuto un gruppo molto competitivo, ma ha sempre mantenuto una sua specificità. Tu citavi Corradini, che in realtà ha giocato per molti anni a Bologna, così come Copelli, Corsano, lo stesso Degli Esposti ... mentre scrivo, mi viene qualche dubbio, molte curiosità, ma non saprei dove trovare notizie in merito, a conferma di quello che ho appena detto. Il Libro? Non sono uno scrittore, mi piacerebbe, ma non é nemmeno un progetto, diciamo che per ora é un desiderio.

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    2. anche il castelfranco è una squadra imortante, ha vinto tutto e ha sfornato campioni, ricordo che ne hai parlato ma non ricordo in quale occasione. Lucianone

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