giovedì 30 giugno 2022

Magari una delle nostre chiacchierate la pubbichiamo ... detto fatto.
 
UNA PAROLA TIRA L'ALTRA ... 
 
Parlare di biliardo con Marco Morelli è sempre un piacere, e non possiamo che cominciare dalle ansie che hanno accompagnato questa stagione, che comunque è stata lunga e ricca. Sei d'accordo?
Indubbiamente… recuperare Finali Elite e Campionati Nazionali dell’anno sospeso, iniziare con ritardo la stagione e le incognite di dover sospendere da un momento all’altro, hanno comportato uno sforzo organizzativo notevole. Tutto è andato per il meglio, quindi per i giocatori è stata la ripresa della “nostra normalità”.
Il biliardo è sopravvissuto sempre, ma è innegabile che la pandemia ha fatto danni, cosa prevedi?
Già prima il respiro del gioco era limitato, ora la situazione si presenta ancora più grave. La pandemia non ha certo aiutato, ma e’ un problema sociologico, i ragazzi non frequentano più i bar, che sono il motore del biliardo, quindi tra qualche anno potrebbe esserci un’implosione.
Suggerimenti?
Mi pare che la strategia che si sta applicando sia quella giuta: agevolare i gestori dei locali, a tal proposito si potrebbe togliere l’anacronistica regola di divieto di organizzare gare “private” al netto delle limitate finestre consentite, chiedendo magari che le batterie e le finali non siano di venerdi, sabato e domenica.
Tu hai giocato anche a Ferrara, a parte la dimensione, se c’è, qual è la differenza con Bologna?
A Ferrara l’ambiente è un po’ più genuino, a Bologna più professionale, non necessariamente uno è migliore dell’altro.
Un esempio?
Quando sono venuto a Cona, al capitano é bastata la mia parola, a Bologna, nel medesimo periodo, non eri certo che un giocatore avrebbe giocato con te, nemmeno dopo la firma della cartella.
Ma dai ...
Oppure, a Bologna ci sono state polemiche su un arbitro neutro che non ha rilevato che un giocatore in coppia ha tirato in una mano tre palle (non l’ha notato quasi nessuno, io compreso), a Ferrara invece prosegue la bella costumanza che nelle finali si siedono ad arbitrare nella prima tornata i giocatori di una squadra e nella seconda quelli dell’altra; ti confesso che la prima partita di finale, che ho giocato contro l’Italia Mirabello, non ero molto contento della cosa, poi ci si integra e si apprezza.
Insomma, siamo promossi?
Ho un gran bel ricordo delle due stagioni giocate a Ferrara, oltre ai risultati ottenuti, che sono andati oltre il mio livello tecnico (cosa che fa sempre piacere), quando posso torno sempre volentieri a salutare gli ex compagni di squadra e/o gli ex “avversari” con cui ho conservato un ottimo rapporto, soprattutto per merito loro.
Bologna è sempre Bologna ...
La bellezza di Bologna sta nella grande attenzione ai dettagli, le squadre sono le contrade di un infinito Palio di Siena, dove le polemiche, i sotterfugi, gli psicodrammi sono il pane quotidiano, a Bologna i mesi di marzo e aprile con i movimenti di mercato sarebbero un capitolo da trattare a parte.
Il blog si occupa (per quel che può di mercato), ma viverlo a Bologna è sicuramente diverso. Io seguo spesso anche La Spezia, Genova, Pisa, credi che il biliardo possa uscire dagli attuali confini, che seppur rilevanti, restano molto contenuti?
Ahimè, mi parrebbe già tanto mantenere le posizioni.
Sei pessimista?
L’occasione per fare il salto di qualità l’ha avuta la Fibis a metà degli anni novanta, quando un lungimirante dirigente fece sbarcare la stecca, e, a ruota anche le boccette, su TELE+ (l'attuale SKY), il direttore di testata era Rino Tommasi, c'erano anche ottimi ritorni negli ascolti e questo poteva lanciare il biliardo su altre dimensioni. Inspiegabilmente dopo un paio d’anni il biliardo è tornato sulla Rai, in differita alle tre di notte, due o tre volte all’anno.
Se penso allo snooker ... ma quello è un altro pianeta, torniamo sul nostro, anzi sul tuo: Bologna, nonostante il livello decisamente alto, nell’ultimo decennio ha vinto soltanto due volte il campionato nazionale a squadre di lega, come te lo spieghi?
Come sempre non c’e’ mai un solo motivo, per fartela breve io penso che il principale sia che Bologna nell’ultima decade sia la terza forza (Ferrara l’ha superata e guarda molto da vicino Modena), perché Bologna dal 2000 in poi ha avuto un numero incredibile di singoli con voto 8/9, ma fino a poco tempo fa nessuno da 10; quindi competere contro Corradini, Massimo Callegari, Cip Coppelli, Fogli Iseppe, ecc., non era, e non é facile. Aggiungici che, in un ipotetica lega del 2010, si potevano schierare singoli come Ivan Morisi, Fabio Muzzarelli e il compianto Vanes Bacchilega, tutti e tre assenti per motivi extra biliardistici, e il conto inizia a tornare.
I bolognesi però vincono ancora e tanto ....
Si, la situazione sta’ nettamente migliorando, quindi se non si peccherà di presunzione e pressapochismo, c'é una generazione di giovani molto interessante, però bisogna dargli le “chiavi” della Lega Master, magari per altri due o tre anni si continuerà a soffrire, ma sono convinto che il futuro potrebbe essere luminoso.
Dai, fai il CT, agli appassionati di biliardo, questi giochetti piacciono ...
Volendo giocare? Destino, A. Monti, A. Costantini, P. Stagno, De Pietri, Homsi e Giannini, li fai sedere intorno ad un tavolo e gli fai scegliere il capitano; non essendo tutti dei filosofi mi permetto di consigliargli un Fava, Nosari, Pilò, Sacchetti (con divieto assoluto di convocare giocatori del Magic); magari garantendogli il posto da titolari indipendentemente dal campionato svolto o dalle prestazioni precedenti in Lega.
Destino, a detta di molti, oggi è il miglior giocatore del vostro campionato. Concordi?
Daniel può già andare a “cena” con don Fabio Corradini, quindi oltre ad essere il miglior giocatore bolognese lo metto nei primi due a livello nazionale (Corsano, Coppelli ecc. permettendo…), tra l’altro, a mio avviso, ha ancora dei piccoli margini di crescita.
Azzarda pure ...
Mettiamola così, negli ultimi vent’anni, ovviamente a mio parere, Corradini è stato il giocatore più forte (azzarderei, restando all'Uisp, anche un all time), a contendergli lo scettro si sono alternati in tanti top player: Degli Esposti, Messori, Dolzani, Cardinali, Callegari, Andreotti, Pacini, Arduini, Coppelli, Corsano. Ora è il momento di Daniel Destino. Peccato che Fogli Iseppe non faccia le gare nazionali, penso che anche per lui ci sarebbe stato un posto a "tavola".
Quasi tutti i più forti, giocano anche sui biliardi senza buche, è un bene o un male?
Per il mondo Uisp c’è il rischio di impoverimento tecnico, in alcune gare nazionali non vedere Coppelli, Cardinali, Degli Esposti, Corradini, Destino, ecc., non è certo quello che si definisce un innalzamento dell’asticella. A livello tecnico individuale non so dirti se sia un bene o un male, presumo che si rischi di fare un po’ di confusione tra i due regolamenti che impongono scelte strategiche diverse e mi pare che la sensibilità di tiro sia un po’ penalizzata. C'è però anche il rovescio della medaglia, ovvero si accresce il proprio bagaglio tecnico e incontrare giocatori del calibro di Minoccheri, Ricci, ecc., alleni la mente a partite durissime.
Da fuori, sembra che le varie sigle non abbiano molta volontà di collaborare, molti i proclami, poche le proposte. È utopia pensare a sinergie concrete?
Un giocatore di buon livello Uisp, che partecipi a tutte le manifestazioni, è impegnato da settembre fino a maggio 3, 4 giorni a settimana, stessa cosa nel mondo Fibis; si direi che è decisamente utopico.
Sono in tanti a pensare che si giochi troppo, troppi scudetti, molta confusione. Io su questo argomento sono molto combattuto, tu che ne pensi?
Io sono integralista, darei solo tre scudetti, Nazionale master, singolo e coppia. Mi piace che vi siano gare riservate a giocatori di categorie inferiori, non riesco invece a "digerire" quelle miste, mi pare che ci sia una volontà di far credere a tutti che sono a livelli alti, anche se non ne hanno le capacità. Oltretutto intasano il calendario.
Fermiamoci qui, anche se alcune tue risposte sono un invito alla discussione, sarebbe bello ritrovarci intorno alla famosa "tavola" .... l'estate è lunga, il biliardo non si ferma mai, qualche volta però oltre a giocarlo, aiuta anche parlarne.
 
le foto le ho rubate dal profilo di Marco, anche se quella del Cona l'ho scattata io.

3 commenti:

  1. Complimeti!!! Gran belle riflessioni....il biliardo vorrebbe dato in mano a gente come voi che lo amate a prescindere!
    Mirco Bruni

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  2. Provare a trovare uno spazio comune a Uisp e Fibis( Fiera di Bologna ad esempio) per mettere alla prova giocatori ed interesse del pubblico anche televisivo?saluti a Marco dalla Bolognina

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  3. Ivan apri un post sul cambio di regolamento della bocciata

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