lunedì 25 luglio 2022

L'ALLARME DI ARCI FERRARA

LA CRISI CAMBIA IL MONDO DEI PAESI
Tanti Circoli storici senza gestori. In difficoltà anche gli appassionati di biliardo.
In questo spazio abbiamo affrontato spesso queste tematiche, situazioni aggravate dalla pandemia, ma presenti da anni. L'Arci lancia l'allarme, la sua presidente provinciale, Francesca Audino, afferma sulla Nuova Ferrara di oggi: "Le difficoltà andavano avanti da tempo e si sono acuite negli ultimi due anni. Le dinamiche da considerare sono diverse, pensiamo allo spopolamento a cui stiamo assistendo nella nostra provincia, l'aggregazione si riduce, e così non c'é ricambio". 
L'intervista continua, tocca aspetti legati alle possibili soluzioni, o almeno al tentativo di rilancio, si parla di attività collaterali, compreso il servizio di cucina da sempre uno degli obiettivi dei circoli, si fa riferimento a una normativa che non sempre aiuta, si fa riferimento a Migliarino, Corlo, Tamara, ecc., tutte realtà in difficoltà, se non addirittura chiuse.
Il fenomeno però, almeno per quanto riguarda il biliardo, ha proporzioni maggiori, interessa anche molti esercizi privati che sembrano in procinto di rinunciare all'attività agonostica. I problemi non sono molti diversi, in particlare la difficoltà a reggere i costi. Non abbiamo esperienze dirette, il blog si richiama alla reatà che frequentiamo da sempre, ma possiamo solo immaginare l'impegno per sostenere quarant'anni e oltre di attività. Non sarebbe male promuovere una discussione su queste questioni, mettendo intorno a un tavolo tutte le sensibilità che popolano questo universo, magari tentando di "inventarsi" qualche risposta, compresa quella di favorire attività "private", una sorta di calendario parallelo, patrocinato dall'Uisp (se possibile anche da altre sigle, che non mi sembrano però molto interessate ...), collegato all'attività ufficiale, che in parte già oggi favorisce queste soluzioni.
Ci sembra una buona cosa che si cominci ad discuterne sui giornali, non é un problema circoscritto alle poche migliaia di appassionati del biliardo, ma un fenomeno sociale che rischia di peggiorare ulteriormente le condizioni di vita. Non ho le competenze per approfondire aspetti, quali il cambiamento dei costumi, i processi evolutivi, ma non ci vuole Albert Einstein, per capire cosa succede se il biliardo viene sostituito dalle slot machine, o se alle già tantissime ore passate col telefonino in mano, se ne aggiungono altre per mancanza di alternative. Non so se verranno raccolte le preoccupazioni sempre più frequenti, ma una in più, male non fa.

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